|
|
|
Anche Playnet l'azienda italiana leader nell'hosting sponsorizza
la vela ospitando questo sito gratuitamente.
|
|
|
|
|
|
|
Segnalato da
sito realizzato da
Kronide
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Ultime News - Luna Rossa Fans Club |
|
|
|
|
ATTENZIONE abbiamo verificato che dopo un certo numero di giorni,
alcuni links ad articoli dei quotidiani, vengono spostati o cancellati.
Per ritrovare la notizia è quindi necessario fare una
ricerca nell'archivio del quotidiano stesso oppure potete scriverci una
e-mail richiedendoci il pezzo che vi interessa.
|
|
Giovedì 24 Ottobre 2002
|
Le regate di oggi
Stars & Stripes – Luna Rossa
OneWorld – Alinghi (dir. TV)
Oracle – Mascalzone Latino
Victory – Le Defì Areva
Primo giorno di regata nel secondo Round Robin per Victory Challenge che sfoggia la sua
seconda barca, la “Orm” numero velico SWE 73. Le diverse condizioni di vento odierne,
8/12 nodi, e differenti parametri non hanno permesso di verificare se effettivamente
Orm sia stata più veloce di Örn. Nel match abbastanza facile contro Le Defì, Jesper
Bank si sceglie la sinistra partendo in boa e lascia a Luc Pillot la destra. Un leggero
salto di vento aiuta FRA 69 a rimanere in contatto con gli avversari e impegnarli in
prossimità della boa, ma Orm si libera e gira con 14” di vantaggio. Nei due lati successivi
la distanza non supera i 18”, ma poi il Team Victory si allunga e fa perdere le sue tracce.
Delta 14 sec, 18, sec, 18 sec, 35 sec, 1:10 sec e 1:19.
Zero più zero uguale zero. I Francesi di Le Defì Areva possono essere orgogliosi di una
cosa sola: la costanza. Sin dall’inizio della Louis Vuitton Cup, il team si è accaparrato
il cappello da asino. L’obiettivo di passare nei quarti di finale sembra adesso un’utopia.
Chris Dickson ha assolto bene il suo primo incarico portando un punto al suo principale,
Larry Ellison. Al timone di Oracle ha battuto il Team di Mascalzone Latino distanziando
la barca italiana di 2 minuti e 40 secondi all’arrivo. Ma non è stato facile aver ragione
degli avversari, almeno per i primi due lati del percorso. Dopo una partenza vinta da
Oracle che si era scelto il lato sinistro, Mascalzone Latino impegna gli Americani in
una lunga serie di virate che mettono alla prova ambedue i teams. Alla prima boa USA
76 conduce di 30”, ma ITA 72 la tallona e recupera dimostrando ancora una volta che se
Oracle ha una buona velocità di bolina, soffre un po’ nelle andature portanti. Al giro
della seconda boa infatti il distacco è sceso a 19”. Da questo momento il Team americano
trova il suo assetto e si avvia indisturbata a condurre per il resto del percorso. Delta:
1 sec, 30 sec, 19 sec, 1:09, 1:30, 2:36, e 2:40.
Ovviamente l’ottimismo aiuta e Luna Rossa ne aveva in abbondanza dopo due vittorie
consecutive ottenute nella stessa giornata di ieri. Contro Stars & Stripes si è presa
la rivincita con gli interessi conquistando il sesto punto e sfoggiando una preparazione
impeccabile. Il pozzetto di Luna Rossa voleva la sinistra e Rod Davis gliel’ha consegnata
vincendo la partenza. Era una giornata dove si doveva lavorare di fino, considerato
che ambedue le barche avevano migliorato la loro performance dopo il primo Round Robin e
i salti di vento erano impercettibili. Con meticolosa pazienza Francesco de Angelis si è
costruito la regata bordo dopo bordo. ITA 74 taglia il traguardo ed il Team di Dennis
Conner deve contare 41 secondi prima di portare la sua prua sulla stessa linea. Delta:
20 sec, 11, sec, 29 sec, 24 sec, 39 sec, 41 sec.
Il match del giorno trasmesso da RAI 2 è stato quello dei pesi massimi Alinghi –
OneWorld. James Spithill entra con USA 67 mure a dritta, mentre Russell Coutts adotta
subito una inusuale tattica, evita il dial-up, prosegue mure a sinistra, passa la
linea di partenza e subito si libera della pressione di OneWorld infilandosi tra le
barche spettatori. SUI 64 prende la poppa di USA 67 ma entrambe si ritrovano in anticipo
sulla linea e devono manovrare con accortezza per partire in velocità. Sembra sia OneWorld
in boa ad avere più spunto di Alinghi al suo fianco da sopravvento che vira per andare
sulla destra. I due bordi sono lunghi, ognuna cerca quel leggero salto di vento che possa
portarla in vantaggio al primo incrocio. È Russell Coutts ad avere la meglio che
nonostante una virata in più passa avanti di un paio di lunghezze. Questa è stata la
distanza che ha separato le due barche per il resto della gara. Gli Americani hanno
tentato di tutto per capovolgere la situazione, sia un duello di virate che cercare
maggior pressione allontanandosi dalla rotta seguita dagli Svizzeri, ma inutilmente.
Craig McCaw capo del sindacato americano che era a bordo come 17° per la prima volta
si è dovuto accontentare di arrivare secondo. Delta: 22 sec, 11 sec, 24 sec, 20 sec,
29 sec, and 27 sec.
|
[top] |
|
Mercoledì 23 Ottobre 2002
|
Le regate di oggi
Alinghi – Le Defì Areva
GBR 70 – Stars & Stripes
Luna Rossa - Oracle (dir. TV)
Mascalzone Latino – OneWorld
Dane Jesper Bank sarà di nuovo domani al timone di Victory Challenge per la sua prima
regata nel Round Robin 2. Un ripescaggio questo che denota il nervosismo in casa del
sindacato svedese dopo che Magnus Holmberg non aveva dimostrato di saper fare meglio
di lui. Gli Svedesi hanno anche deciso che per il secondo Round Robin useranno l’altra
imbarcazione che porta il nome di Orm (Serpente).
Chris Dickson, un veterano della Coppa America, è rientrato oggi nelle fila di Oracle
BMW Racing. Dopo essere stato per diverso tempo relegato a mansioni amministrative,
gli è stato affidato il compito di timonare USA 71, l’imbarcazione di allenamento del
consorzio americano. Dickson è stato per tre volte skipper semifinalista in Coppa
America, tre volte Campione del Mondo di Match Racing e ha vinto tre campionati di
Maxi Yacht.
Presentato il nuovo orologio della famosa maison svizzera IWC firmato PRADA. Esemplari in numero limitato che faranno la felicità dei collezionisti.
A Prada ci sono volute due settimane per guadagnarsi i primi tre punti e un giorno solo – oggi – per intascarne altri due! Il primo nei confronti del connazionale, Mascalzone Latino, nella gara mai disputata del primo Round Robin. Questo incontro si è svolto nella mattina inoltrata su un percorso ridotto per abbreviare i tempi in vista dell’inizio del 2° Round Robin nel primo pomeriggio. Dopo una brutta partenza Luna Rossa è resuscitata in virtù delle modifiche apportate nei pochi giorni a disposizione tra il primo e il secondo girone. Gli interventi hanno interessato la prua, che adesso è simile a quella di NZL 60 e a molte delle barche sfidanti, la randa e il genoa, dimostrando un incremento di velocità sia risalendo il vento che nelle andature portanti. Sebbene Mascalzone Latino avesse un vantaggio iniziale, Prada è riuscita negli ultimi minuti del primo lato a chiudere il gap passando davanti alla boa di soli 5 secondi. Da quel momento Luna Rossa ha avuto un incremento costante che l’ha portata a giungere al traguardo con 4 minuti e 28 secondi prima del giovane sindacato italiano.
Il secondo punto è uscito dal match contro Oracle. Lo skipper americano vince la partenza e controlla per tutto il primo lato portandosi al comando con un buon margine. Alla prima boa il distacco è di 45” e si incrementa considerevolmente nel lato di poppa arrivando a 1:14. Nel terzo lato invece lavora bene il pozzetto Prada che si porta sulla sinistra infilandosi in un salto di vento favorevole. È la scelta vincente che conduce al sorpasso alla terza boa per 15”. In seguito Oracle non è capace di riacchiappare Prada con il vento che gira continuamente. La sconfitta di Oracle posiziona Prada in una zona interessante della classifica. Delta dalla partenza: 6 sec (Oracle), 45 sec (Oracle), 1:14 (Oracle), 15 sec (Prada), 46 sec (Prada), 1:50 (Prada), e 1:55 (Prada).
OneWorld è rimasto scioccato quando Mascalzone Latino è riuscito a stargli davanti per i primi due lati.
James Spithill, il giovane timoniere australiano a bordo di USA 67, avrà anche finito la regata con un distacco di 4 minuti e 01”, ma deve essere rimasto costernato quando ha visto Paolo Cian partire per primo e girare la boa di sopravvento avanti di 24”. L’equipaggio italiano è stato ancora abile nel mantenere la posizione di comando fino alla boa di poppa passata con 12 secondi di vantaggio. Poi la superiorità della barca americana è venuta fuori nella bolina successiva dove è avvenuto il sorpasso di ITA 72 e il primo distacco di 1:37 alla boa successiva. Per niente intimiditi, gli uomini di Cian hanno continuato ad attaccare riducendo lo svantaggio ad un minuto secco. Sforzi purtroppo inutili perché OneWorld riusciva ad allungare prima a 2 minuti e poi a finire con largo margine.
In un altro campo di regata Alinghi incontrava Le Defì. La prima regata veniva sospesa perché un lato non veniva percorso nel tempo massimo di 45 minuti. Nella prova ripetuta il vantaggio di un secondo che i francesi avevano alla partenza non è servito. Alinghi ha sempre condotto il match con grande autorità. Delta 1:02, 1:13, 1:31, 1:23, 2:31, e 5:54.
Anche la prima regata fra GBR e Stars & Stripes viene interrotta per lo stesso motivo. Con una differenza: il primo incontro vedeva Stars & Stripes alla prima boa condurre per 36” e ancora in leggero vantaggio quando il vento è calato a meno di 3 nodi e i giudici hanno decretato il rinvio. Rifatta la partenza erano gli Americani in testa alla prima boa per 1:06” ma nel lato di poppa gli Inglesi li hanno sorpassati raggiungendo la boa di poppa in vantaggio di 17”. Dopo una battaglia di virate, Ken Read passa al comando incrociando mure a sinistra. Ma lo spazio di manovra non era sufficiente e GBR per evitare la collisione con gli American è costretta ad un’evidente poggiata. Gli Umpire (i Giudici) alzano la bandiera rossa ed è penalità per USA 66. Dopo aver completato un giro di 270°, Stars & Stripes è troppo lontana per recuperare e arriva secondi dietro la barca di Ian Walker.
|
[top] |
|
Domenica 20 Ottobre 2002
|
|
Throwing caution to the wind
20.10.2002
Prada tactician Torben Grael is a risk-taker on the water but a steadying influence on the children
of his native Brazil, as SUZANNE MCFADDEN writes.
Across the sprawling Guanabara Bay from the carnival city of Rio de Janeiro, Torben Grael lives a
quiet life in his grandfather's house.
Now and then Grael slips out on the bay in a pretty little wooden boat named Aileen, once cherished
by his grandfather, too. She is 90 years old, the oldest sailboat still racing in Brazil, and has
nurtured a string of world champion yachtsmen from one extraordinary family. One of them, Prada's
magical tactician, Torben Schmidt Grael, may well be Brazil's greatest sailor.
Concealed in boxes in Grael's home is the stash of trophies he has collected - four Olympic medals,
20 world championship medals and another for finishing runner-up in the 2000 America's Cup. He
hides them away, not out of modesty, but because the sea air dulls the precious metals.
On land Grael may be a silent, shy man who cares passionately about the underprivileged children
of his country. But at sea the 42-year-old is a sailor with an eagle eye, a killer instinct and a
gambling streak.
With his smouldering Latin looks and hooded eyes, there is no visible trace of the Danish blood
that runs through Grael's veins and makes him the sailor that he is.
Prebem Schmidt, Grael's grandfather, was a Danish engineer who travelled to Brazil for work at
the turn of last century, and fell in love with Niteroi, the city which looks across the bay to
Rio de Janeiro. Schmidt, like any true Viking, was a man of the sea.
He bought Aileen, a 6m boat which had just won silver for Denmark at the 1912 Olympics in Stockholm,
and taught his two sons to sail in her.
They both competed at the Olympics for Brazil and won three world titles together.
Next, "Vo" put his young grandsons on board Aileen - Axel, Torben and Lars - and the two
younger boys went on to win five Olympic medals between them.
Today the vintage yacht belongs to Torben, who also owns his grandfather's original house in
Niteroi. Grael has carried on the tradition, introducing his son Marco and daughter Marine to
the sea under Aileen's sails.
Neither 13-year-old Marco nor Marine (11) is under any pressure to follow in their family's
wake. But with a father who travels the world from regatta to regatta, and a mother who was a
Brazilian dinghy champion, the Grael children are natural-born sailors.
While their dad is spotting the windshifts on Luna Rossa on the Hauraki Gulf, Marco and Marine
are racing Optimist dinghies nearby at Murrays Bay. "We encourage them to try all sports,
but of course sailing is the atmosphere that they always find themselves in," Grael says.
Life is not all plain sailing for the Grael children, who go to an Auckland school during
the day, then study Portuguese with their mother, Andrea, till 7 in the evening.
It is a transient existence, not unlike the way Torben Grael grew up. His father, Dickson,
was a military parachutist, and the family was constantly moving to different corners of Brazil.
He was born in Sao Paolo, learned to play tennis in Uruguaiana, took up soccer and basketball
in Brasilia.
But it was his grandfather, "Vo", who gave him his first little boat when he was 6.
He started crewing for his uncles and racing with his elder brother Axel. But sailing was
just a hobby for Axel, who was more interested in the water underneath the boat. Today he
is the environmental subsecretary of Rio de Janeiro's state government. Torben then turned
to younger brother Lars, and together they won the world Snipe championships before going
their separate ways in different Olympic boats.
Torben won silver in the Soling in 1984, then switched to the two-man Star boat, winning
bronze in '88, gold in '92, and bronze in 2000.
Lars collected two bronzes of his own before he lost a leg when a motorboat smashed into his
Tornado. Despite his disability, Lars is sailing again, and is now the Brazilian secretary of
sport. He spoke at Sir Peter Blake's memorial service in Auckland last year.
TORBEN and Lars have been working together to change the face of sailing in Brazil. The Grael
Project was born six years ago when the brothers and Torben's sailing partner, Marcello
Ferreira, devised a scheme to teach the disadvantaged kids of Brazil how to sail.
"We wanted to take kids who had problems and give them something to be proud of," Grael says.
"It hasn't been easy - our sport has always been considered elitist and Brazil has so many
people who are poor. It's a country where having a computer is a privilege for just a few.
"You see all these barons doing the America's Cup, but that's not what sailing is about -
you forget the profile of the average sailor is middle-class."
The Grael Project goes into public schools and selects impoverished children aged between
10 and 15. Four days a week, the young sailors spend half a day at the Grael schools. Local
firemen teach them how to swim, doctors donate their time to check the children over.
"They not only to learn to sail but also how to fish and how to protect the environment.
They have lessons in carpentry, so they know how to build their own boats. Then when they
are finished they get a basic licence from the port, so they can drive a boat," says Grael.
"It builds their self-esteem. It fills their empty time. They learn how to be friends
with the other kids. All of them show big improvements in their schoolwork."
The school has many success stories - one boy became Brazilian Optimist champion; the
vision problems of a girl with trouble learning were only recognised when she joined the
project. "It's difficult to live in a country where you have so many problems like we have,
but if everybody can do a little thing it will make a big difference," says Grael.
Grael goes to the schools whenever he is in Brazil, but that isn't too often these days as
he jumps from summer to summer - from Auckland to Punta Ala, Prada's Italian sailing base.
Italy has become his second home, but it was that way long before he became entwined in
Patrizio Bertelli's quest for the Auld Mug.
"I started my relationship with Italy when I started sailing Stars in 1988. Italy built the
best boats in the world, and I started a lovely friendship with a boatyard there," Grael says.
"Every time I would go to a regatta in Europe, I would stay there."
Through common friends, Grael met Francesco de Angelis and they began sailing big boats together.
Then the opportunity to sail for Italy in the 2000 America's Cup came up. It was a time of
emotional peaks and troughs. In the Louis Vuitton Cup Grael's sometimes unorthodox tactics
earned him much kudos when Prada won.
But in the America's Cup match with Team New Zealand, his risk-taking did not pay off, and
Bertelli publicly castigated him.
"I have a lot of memories, good and bad. If you analyse how the cup went last time, we went
as good as we could," Grael says.
"We thought we had a real shot at it, but that didn't last long. As soon as the match started,
we realised we still had some business to do to get as good as Team New Zealand. That's our
motivation for this time: to do it better."
There were those who doubted whether Grael would sail with Prada in another America's Cup
challenge, and when he immediately immersed himself in an Olympic campaign, then returned
home to Brazil, the doubters seemed to be right.
But in February 2001, Grael signed up with the Italians once more, saying: "I'm extremely
happy to be amongst so many friends again."
After the first round of the Louis Vuitton Cup 2002 edition, you can see the old Torben Grael
at work, still making calls that make old seadogs flinch. In flukey winds against Victory
Challenge, Grael suggested Luna Rossa take a flyer on the final beat, heading out to the right,
and the bold gamble paid handsomely. The win was only Prada's second in the round, but helped
pick up the spirits of a team battered by firings and rumours.
Grael's strategies are no guesswork. When GBR was beaten by Prada, British skipper Ian Walker
said his crew had no answer for Grael. "He's probably the best person in the world for picking
the windshifts." Grael believes that in Auckland's fickle breezes you have to throw caution to
the wind.
"You have to play by what the weather is doing - you have to take risks," he says.
"Of course it's not only taking the risk, but it's knowing the moment you can take that risk."
And more often than not he seems to know just when that moment is.
Perhaps it is something he learned from Vo and his Aileen on the great expanses of Guanabara Bay.
|
Nel rispetto del vento
20.10.2002
Il tattico di Prada, Torben Grael è un audace in mare ma ha un'influenza positiva sui ragazzi
del Brasile suo paese d'origine, come scrive SUZANNE MCFADDEN.
Al di là della Guanabara Bay che si estende per tutta la città del carnevale Rio de Janeiro,
Torben Grael conduce una vita tranquilla nella casa del nonno.
Ogni tanto Grael scivola fuori dalla baia in una piccola e affascinante barca di legno di nome
Aileen adorata una volta anche da suo nonno. Ha 90 anni, la più vecchia barca a vela che ancora
regata in Brasile, ed ha tirato su da una famiglia straordinaria una sfilza di campioni del mondo.
Uno di loro, il magico tattico di Prada, Torben Schmidt Grael, può a ragione essere considerato il
più grande velista brasiliano.
Nascosti in scatole, a casa di Grael c'è la pila di trofei che ha collezionato - quattro medaglie
Olimpiche, 20 medaglie di campionato del mondo e un'altra per essere giunto secondo nell'America's
Cup del 2000. Le nasconde, non per modestia, ma perché l'aria salmastra opacizza il prezioso metallo.
Sulla terra ferma Grael può sembrare un personaggio silenzioso, riservato, che tiene moltissimo ai
ragazzi meno fortunati del suo paese. Ma in mare il 42enne è un velista dall'occhio di falco, un
attaccante nato e una vena da giocatore d'azzardo.
Con il look latino che cova sotto la cenere e gli occhi socchiusi, non c'è traccia visibile del
sangue danese che scorre nelle vene di Grael e che fa di lui il velista che è.
Prebem Schmidt, il nonno di Grael, era un ingegnere danese che fece un viaggio di lavoro in
Brasile a cavallo del secolo scorso e si innamorò di Niteroi, la città che si vede al di là della
baia di Rio de Janeiro. Schmidt, come ogni un vero vichingo, era un uomo di mare.
Comprò Aileen, un 6 m che aveva da poco vinto l'argento per la Danimarca alle Olimpiadi di
Stoccolma del 1912, e con questa insegnò ai suoi figli a navigare.
Entrambi parteciparono alle Olimpiadi per il Brasile ed insieme vinsero tre titoli mondiali.
Quindi, "Vo" portò a bordo di Aileen i suoi giovani nipoti - Axel, Torben e Lars - e i due
ragazzi più giovani andarono a vincere complessivamente cinque medaglie Olimpiche.
Oggi la barca d'epoca appartiene a Torben, che a Niteroi è anche proprietario della prima casa
del nonno. Grael ha continuato la tradizione, facendo conoscere il mare al figlio Marco e alla
figlia Marine sotto le vele di Aileen.
Sia il 13enne Marco che Marine (11) non subiscono nessuna pressione per seguire le orme di
famiglia. Ma con un padre che gira il mondo di regata in regata, e una madre che è stata
campionessa brasiliana su deriva, i figli Grael sono velisti di nascita.
Mentre il papà su Luna Rossa è alla ricerca dei salti di vento nel Golfo di Hauraki, Marco e
Marine gareggiano con gli Optimist nelle vicinanze di Murrays Bay. "Li incoraggiamo a
provare tutti gli sports, ma naturalmente la vela è l'atmosfera nella quale si ritrovano
sempre" dice Grael.
Non c'è solo la vela per i ragazzi Grael, che vanno a scuola ad Auckland durante il giorno,
quindi studiano portoghese con la madre, Andrea, fino alle 7 di sera.
È un'esistenza nomade, non diversa da quella in cui è cresciuto Torben Grael. Suo padre,
Dickson, era un militare paracadutista, e la famiglia era in continuo trasloco nei diversi
angoli del Brasile.
È nato a San Paolo, ha imparato a giocare a tennis a Uruguaiana, si è avvicinato al calcio e
al basket a Brasilia.
Ma fu suo nonno, "Vo", che gli regalò la sua prima barchetta quando aveva 6 anni.
Cominciò in equipaggio con i suoi zii e a regatare con suo fratello maggiore Axel. Ma la
vela per Axel era solo un hobby, essendo più interessato all'acqua sotto la barca. Oggi è
sottosegretario per l'ambiente per la provincia di Rio de Janeiro. Quindi passò al fratello
più giovane Lars, e insieme vinsero il campionato mondiale Snipe prima di prendere strade
separate su differenti barche Olimpiche.
Torben ha vinto l'argento nei Soling nel 1984, quindi è passato alla Star una barca da due,
vincendo il bronzo nel '88, l'oro nel '92 e il bronzo nel 2000.
Lars dal canto suo ha collezionato due bronzi prima di perdere una gamba quando una barca a
motore si scontrò con il suo Tornado. Nonostante sia disabile, Lars va di nuovo a vela ed ora
è segretario allo sport del Brasile. Fu lui l'anno scorso ad Auckland a parlare alla
commemorazione di Sir Peter Blake.
TORBEN e Lars hanno lavorato insieme per cambiare l'immagine della vela in Brasile. Il
Progetto Grael è nato sei anni fa quando i due fratelli e Marcelo Ferreira, il partner di
Torben in barca, idearono un piano per insegnare vela ai ragazzi brasiliani in condizioni
d'inferiorità.
"Abbiamo voluto scegliere i ragazzi che hanno avuto problemi e dar loro qualcosa di cui essere
fieri." dice Grael " Non è stato facile - il nostro sport è sempre stato considerato elitario
e il Brasile ha tante persone povere. È un paese dove avere un computer è privilegio di pochi."
"Vedete tutti questi grandi industriali fare la Coppa America, ma questa non è ciò che si
intende per vela - dimenticate che il profilo del velista comune è la classe media."
Il Progetto Grael entra nelle scuole pubbliche e seleziona ragazzi poveri di un'età compresa
fra i 10 e i 15 anni. Quattro volte la settimana, i giovani velisti passano mezza giornata
nelle scuole di Grael. I pompieri del luogo insegnano a nuotare, i dottori mettono a disposizione
il loro tempo per visitare gli allievi.
"Non imparano solo ad andare a vela ma anche a pescare e a proteggere l'ambiente. Hanno lezioni
di carpenteria, in modo da sapersi costruire la propria barca. Poi quando hanno finito ottengono
una prima licenza dall'autorità portuale, così possono mandare una barca," dice Grael.
"Forma la loro auto-stima. Riempie il loro tempo libero. Imparano a fraternizzare con gli
altri ragazzi. Tutti loro mostrano miglioramenti nei compiti scolastici."
La scuola vanta molte storie di successi - un ragazzo è diventato campione brasiliano di
Optimist; problemi visivi di una ragazza con difficoltà di apprendimento sono stati rilevati
solo quando si è inserita nel progetto. "È difficile vivere in un paese con tanti problemi
come abbiamo noi, ma se ognuno riesce a fare una piccola cosa questo farà una enorme
differenza," dice Grael.
Grael va nelle scuole ogni qualvolta è in Brasile, ma non sono così frequenti quei giorni
dato che balza di estate in estate - da Auckland a Punta Ala, la base velica italiana di
Prada. L'Italia è diventata la sua seconda casa, ma c'è voluto un bel po' prima che fosse
coinvolto nella caccia di Patrizio Bertelli alla Vecchia Brocca (la Coppa America è soprannominata
the Auld Mug. ndr.)
"Ho cominciato il mio rapporto con l'Italia quando nel 1988 iniziai ad andare sulle Stars.
L'Italia realizza le migliori barche del mondo e lì ho avviato una bella amicizia con un
cantiere," dice Grael. "Ogni volta che dovevo regatare in Europa, stavo lì."
Attraverso amici comuni, Grael incontrò Francesco de Angelis e insieme cominciarono ad
andare a vela su grandi imbarcazioni. Quindi arrivò l'opportunità di partecipare alla Coppa
America per l'Italia. È stato un periodo di intensi alti e bassi emotivi. Nella Louis Vuitton
Cup le tattiche a volte poco ortodosse di Grael gli hanno fatto guadagnare un sacco di fama
quando vinse Prada.
Ma nel match di Coppa America con il Team New Zealand, i rischi presi non pagarono, e Bertelli
lo castigò pubblicamente.
"Ho molti ricordi, belli e brutti. Se analizzi come è andata la coppa l'altra volta, siamo
andati al meglio di quanto potevamo," dice Grael.
"Pensammo di avere delle buone speranze, ma non durò a lungo. Come cominciò il match,
realizzammo che avevamo ancora del lavoro da fare per diventare bravi come il Team New
Zealand. L'attuale motivazione di questa volta è: fare meglio."
C'è chi ha dubitato che Grael avrebbe rifatto un'altra sfida di Coppa America con Prada, e
quando immediatamente si concentrò in una campagna Olimpica, per poi tornarsene a casa in
Brasile, i dubbi sembrarono avere fondamento.
Ma nel Febbraio 2001, Grael firmò di nuovo con gli Italiani, dicendo: "Sono estremamente
contento di essere di nuovo in mezzo a così tanti amici."
Dopo il primo round della Louis Vuitton Cup edizione 2002, puoi vedere il vecchio Torben
Grael al lavoro, tuttora mettere in riga i vecchi lupi di mare. Nell'alternanza di venti
contro Victory Challenge, Grael ha indicato a Luna Rossa il salto di vento da prendere
nell'ultimo lato, portandosi sulla destra, e l'audace manovra ha pagato generosamente.
Era solo la seconda vittoria di Prada nel round, ma ha aiutato a tirar su il morale di
un team colpito da malignità e pettegolezzi.
Le strategie di Grael non sono congetture. Quando GBR è stata battuta da Prada, lo skipper
britannico Ian Walker ha detto che il suo equipaggio non ha saputo rispondere a Grael.
"È quasi certamente il migliore del mondo per prendere i salti di vento." Grael pensa
che nelle brezze incostanti di Auckland devi prestare attenzione al vento.
"Devi giocare con quello che sta facendo il tempo - devi prendere dei rischi,"
dice. "Certamente non è solo questione di rischio, ma devi sapere quando lo puoi prendere."
E più spesso sì che no sembra che conosca quando è il momento giusto.
Forse è qualcosa che ha imparato da Vo e dalla sua Aileen nei grandi spazi della Guanabara Bay.
|
|
[top] |
|
Venerdì 18 Ottobre 2002
|
L’arrivo della Amerigo Vespucci in Nuova Zelanda
Partita dal porto di La Spezia il 4 Maggio scorso e dopo un percorso lungo 15273 miglia,
la nave scuola della Marina Militare Italiana, giungerà ad Auckland.
“I nostri concittadini si potranno godere un magnifico spettacolo quando il grande veliero
italiano, scortato da una flottiglia di benvenuto, approderà ad Auckland domenica mattina 20
ottobre per la sua prima visita in Nuova Zelanda” – ha detto Trevor Mallard, Ministro per
l’America’s Cup.
Imponente simbolo della vela, l’Amerigo Vespucci, è un magnifico tre alberi costruito in base
ai disegni di una nave militare del XVIII secolo.
È previsto che l’Amerigo Vespucci ormeggi al molo Princes, su Quay Street, alle 11:00 e rimanga
in Nuova Zelanda fino alla fine di febbraio.
“Spero che i cittadini di Auckland si presentino qui in forze per dare il benvenuto alla nave e
al suo equipaggio” – ha detto Trevor Mallard. Gli spettatori possono sia aggiungersi alla
flottiglia nel Waitemata Harbour, o dare un’occhiata dai tanti punti panoramici intorno al
porto, oppure prendere parte alla speciale cerimonia di benvenuto al molo Princes alle 11:00.
La nave è in visita ad Auckland per celebrare l’affabile legame economico culturale tra la
Nuova Zelanda e l’Italia, per appoggiare la Louis Vuitton Cup e l’America’s Cup 2003 e per
dare riconoscimento alla partecipazione degli sfidanti italiani. La visita è anche una
opportunità straordinaria di allenamento per l’equipaggio e i guardiamarina dell’Accademia
Navale Italiana.
“Siamo lieti di dare il benvenuto all’Amerigo Vespucci nella terra neozelandese. L’Italia e
la Nuova Zelanda sono già grandi amici da quando hanno seguito il successo di Prada durante
le regate della scorsa Louis Vuitton, e adesso non vediamo l’ora di consolidare questa amicizia.
– ha detto Trevor Mallard – I nostri ringraziamenti vanno al Governo Italiano per aver invitato
a bordo i cittadini di Auckland, i kiwis e i visitatori stranieri; sono sicuro che la sua
presenza al Villaggio dell’America’s Cup sarà una vera attrazione.”
L’Amerigo Vespucci misura 101 metri dal bompresso alla poppa, un dislocamento di 4100
tonnellate ed ha 20 tipi di vele con una superficie di 2800 metri quadri.
|
[top] |
|
Lunedì 14 Ottobre 2002
|
Le regate di oggi
Le Defì – Stars & Stripes
Oracle – OneWorld
Mascalzone Latino – GBR
_____________________
Oracle – Victory
Luna Rossa – Mascalzone Latino (rinviata al 22 ott.)
Oggi era l’ultimo giorno disponibile per regatare prima dei sette giorni di break messi
a disposizione dei teams per dar loro modo di effettuare possibili modifiche prima
dell’inizio del secondo Round Robin. Il percorso della gara è stato accorciato a quattro
lati invece di sei per guadagnare quel tempo necessario a disputare tutti i matches che
erano stati rinviati la scorsa settimana. Per primi partiranno i tre match del Gruppo 6
cui seguiranno i due del Gruppo 5.
Disastri e delusioni sembrano non abbandonare mai i Francesi. Arrivati per primi alla boa di
bolina, sono raggiunti e sorpassati da Stars & Stripes che gira la boa di poppa con 23” di
vantaggio. Ma è durante il terzo lato che Le Defì rompe lo strallo di prua.
Fortunatamente l’albero non si spezza ma il genoa viene lacerato dallo strallo cavo
andato pericolosamente in pezzi. La buona manovra di Luc Pillot è stata quella di togliere
subito pressione all' albero, lascando la randa e poggiando repentinamente. Ma essendo
rimasta solo la drizza del genoa a tenere l'albero a prua, questa ha sbarbato il tamburo
del winch che è rimasto ciondolante sull'albero. Di
lì a poco il Comitato interromperà la regata perché il vento a superato i 23 nodi per 5 minuti.
Le Defì perderà il punto nel pomeriggio quando, per i gravi danni subiti, non si potrà
presentare alla partenza per ricominciare il match con USA 66.
OneWorld e Oracle hanno fatto vedere la più bella e impressionante partenza mai vista. OneWorld, timonata da James Spithill, aveva preso una solida posizione cacciando Peter Holmberg dietro la boa di partenza. È stato a questo punto che Oracle ha fatto vedere la validità dell’equipaggio e della barca, sgusciando tra la boa e il fianco di USA 67, con una virata che ha sfiorato la collisione. Holmberg da cacciato diventa cacciatore, ma nonostante ciò è OneWorld a partire con più velocità. Entrambe le barche mure a dritta, James Spithill da sottovento obbliga Oracle alla virata rimanendo libero di continuare nel lato migliore. A metà della bolina OneWorld è tre lunghezze avanti e alla boa passa con 22” di vantaggio. Ambedue issano uno spinnaker asimmetrico e l’inseguitrice Oracle avrebbe dovuto avere qualche agevolazione ma non riesce a guadagnare alcunché. Anzi, alla boa di poppa ha raddoppiato il suo svantaggio passando 46” dopo e un ritardo ancora maggiore alla terza boa: 1min. e 04”. Un calo di vento a 12 nodi per poi risalire a 19, permette a Oracle di riprendersi un po’ di distacco ma è OneWorld che passa per prima il traguardo. Delta per ogni lato: 22 sec, 24 sec, 1:04, and 40 sec.
Mascalzone Latino conduce per 3 secondi la partenza ma poco dopo è GBR che prende il comando grazie ad un salto di vento che lo porta a doppiare la prima boa con 22” di vantaggio. Wight Lightning aggiunge altri 10” nel primo lato di poppa e consolida la sua posizione nella successiva bolina piazzandosi a 50” dal Team di Onorato. Un problema alla rotaia del tangone e una protesta contro gli Inglesi (poi non accolta) per aver abbandonato lo spi in acqua, sono parte in causa di questa regata. GBR 70 va a tagliare il traguardo con 54” di vantaggio.
I problemi all’attrezzatura di bordo di Mascalzone Latino saranno poi motivo per rimandare il previsto incontro con Luna Rossa che rimarrà l’unico a non essere stato disputato nel primo girone. Il derby italiano viene posticipato al 22 di ottobre data di inizio del secondo Round Robin.
Oracle ha avuto l’opportunità di guadagnarsi una facile vittoria, e portarsi giusto sopra la media punti del primo Round Robin, quando nel pomeriggio ha incontrato Victory Challenge. Dopo tre mancati tentativi di dare il via per le condizioni di vento che si altalenavano sopra e sotto l’intensità massima stabilita, e giusto in tempo prima del limite delle 4 pm, Peter Holmberg taglia la linea di partenza con tre lunghezze di vantaggio. Per gli Svedesi non c’è possibilità né di recupero né di combattimento alcuno. Subito dopo la partenza si rompe la drizza del genoa e saranno vani i tentativi di sostituirla. Örn continuerà la sua corsa con la sola randa, finendo la regata con ben 10 minuti e 40 secondi di ritardo.
|
[top] |
|
Domenica 13 Ottobre 2002
|
Tutti a casa. Raffiche fino a 45 nodi nel Golfo di Hauraki hanno costretto il Comitato di
Regata a rinviare alle loro basi le sei imbarcazioni che dovevano regatare oggi.
Il programma della Louis Vuitton Cup è in fase di recupero delle tre giornate perse per
troppo o troppo poco vento. Mancano ancora 5 matches per completare il primo Round Robin,
due non disputati nella quinta giornata e tre nella sesta. Non essendo previste regate
dopo Lunedì, la cancellazione delle regate di oggi determinerà la riduzione del percorso
a due giri (4 lati) invece dei tre usuali (6 lati). Le gare cominceranno in anticipo con
tre incontri a partire dalle ore 10:40 antimeridiane: Le Defì – Stars & Stripes; Oracle –
OneWorld; Mascalzone Latino – GBR cui seguiranno Oracle – Victory e Prada – Mascalzone
Latino. Qualsiasi regata non disputata entro la fine di domani verrà aggiunta al
calendario del Round Robin 2 che comincerà il 22 Ottobre
|
[top] |
|
Sabato 12 Ottobre 2002
|
Le regate di oggi
GBR – Oracle
Alinghi – Victory dir. TV
Luna Rossa – OneWorld
Mascalzone Latino – Le Defì Areva
Risultati a sorpresa nel Golfo di Hauraki per l’agevole vittoria di GBR su Oracle e per il primo punto che Mascalzone Latino porta a casa.
Con un vento che tardava a venire ci si poteva aspettare un’altra giornata cancellata. Invece, al momento del via c’erano appena 7 nodi di vento ma nel corso delle regate è salito e si è attestato sui 16.
Un buon inizio di James Spithill che al timone OneWorld manovra in maniera aggressiva e prende la posizione migliore nelle fasi di pre-partenza contro Prada. Alla boa di bolina Luna Rossa arriva mure a sinistra sulla lay-line con USA 67 che la incrocia mure a dritta. La barca italiana non è sufficientemente avanti per prendere il comando e gli Americani da sottovento spingono lontano dalla boa l’equipaggio di de Angelis. Alla virata le due imbarcazioni sono a distanza di soli 2 secondi. Luna Rossa continua ad incalzare l’imbattuta OneWorld per tutto il lato di poppa. Per 9 secondi è ancora USA 67 a passare la successiva boa. Nei due lati che seguono Luna Rossa rimane sotto controllo ma a distanza ravvicinata, poi tenta opzioni diverse che non portano l’esito sperato lasciando a OneWorld un margine incolmabile. In questo match si confermano le prestazioni dello yacht statunitense e l’evidenza che la Prada è rientrata in gioco. Delta ad ogni lato: 2 sec, 9 sec, 21 sec, 21 sec, 41 sec e 1:11 sec.
Mascalzone Latino e Le Defì Areva erano ambedue altamente motivate a conquistarsi un punto oggi. Dopo una partenza non eccessivamente aggressiva, i due equipaggi europei hanno dato vita alla più bella e combattuta regata della giornata. Sebbene i Francesi avessero preso il vantaggio del lato destro, il vento è girato permettendo agli Italiani di prendere il comando. Ma FRA 69 riusciva in un lungo bordo mure a sinistra a conquistare la prima boa per 7 secondi. Nel lato successivo è Mascalzone Latino a riprendersi il comando e passare la boa di poppa con un discreto margine di 29 secondi. Una buona tattica di copertura mantiene gli Italiani in testa sia alla terza boa con 13” che alla quarta con 22”. La rottura della scotta genoa a bordo di ITA 72 permette all’equipaggio di Luc Pillot di passare in vantaggio all’ultima boa di bolina per 14”. Solo una ventina di minuti separano ora gli equipaggi dall’arrivo e nessuno dei due vuole mollare. È al traguardo che si decide la regata dove da sopravvento il Team di Vincenzo Onorato riesce a mettere la prua davanti a Le Defì e a passarli per soli 4 secondi. L’esito sarà però diverso perché i Francesi nelle ultime manovre incorrono in una penalità che determinerà il risultato finale: 5 minuti e 29 secondi. Questo è il primo punto per Mascalzone Latino mentre Le Defì Areva rimane a quota 0.
La sorpresa del giorno rimane però la vittoria di GBR sulla più accreditata Oracle. È un duro colpo per l’equipaggio di Larry Ellison vedersi sconfitto dagli inesperti Inglesi che sono assenti dalla Coppa America da ben 15 anni. La regata è cominciata con 45 minuti di ritardo dovuti alla richiesta del team svedese di posporre il match che la vedeva impegnata nella partenza successiva. Siccome il Comitato fa partire gli incontri a distanza di 10 minuti l’uno dall’altro, l’intera sequenza è stata posticipata. Oracle domina Andy Beadsworth, al timone di Wight Lightning nel pre-partenza, che parte più lento sul lato destro del campo di regata. La scelta della sinistra per Oracle si rivela però sbagliata e alla prima boa di bolina sono gli Inglesi a condurre per 13”. Gli uomini di Harrison coprono nel lato di poppa e aggiungono 3” alla loro leadership. Nel successivo lato di bolina gli Americani si portano sulla destra mentre GBR 70 prosegue dalla parte opposta trovando inizialmente più pressione ma poi un salto di vento di 40 gradi favorisce Oracle che prende il comando e passa la boa con 27 secondi di vantaggio. La gara ha un nuovo avvicendamento nel secondo lato di poppa dove gli Inglesi guadagnano ben 41” azzerando il distacco e passando in testa per 14”. Non riuscirà Peter Holmberg nell’ultimo lato di bolina a sovvertire le posizioni, dove anzi perderà ancora, e neanche nell’ultimo verso il traguardo. GBR vince per 36”.
Vittoria non facile per Alinghi che è stata messa in difficoltà dagli Svedesi di Victory. Solo l’enorme esperienza di Russell Coutts e lo spinnaker di Örn che scoppia durante una strambata negli ultimi metri del lato di poppa hanno permesso agli Svizzeri di tagliare il traguardo con soli 25”; però durante tutta la gara SWE 63 non ha dato tregua perdendo in bolina ma recuperando in poppa. A conferma basta leggere il Delta: 30 sec, 9 sec, 54 sec, 23 sec, 29 sec, e 25 sec.
|
[top] |
|
Venerdì 11 Ottobre 2002
|
Le regate di oggi
Stars & Stripes - Mascalzone Latino
Oracle - Alinghi
OneWorld - Le Defì (dir. TV)
Örn SWE - GBR
Luna Rossa non è uscita dal porto perché, secondo il calendario, è il suo turno di
riposo.
Mentre ITA 80 si trova in cantiere, ITA 74 è ferma qui alla base Prada sul Viaduct Basin.
L’attività nel Golfo di Hauraki riprenderà domani per incontrarsi con il sindacato americano
OneWorld. Tempo permettendo.
Salti di vento e grande strategia hanno visto molte variazioni per chi ha avuto il comando
della gara e persino teams più accreditati sono stati costretti a lavorare duro per guadagnarsi
questo punto. Una media di 12-14 nodi alla partenza data in orario sul campo Juliet e con una
mezz’ora di ritardo sul campo Romeo.
Le regate di oggi hanno visto gli Svizzeri di Alinghi capovolgere un iniziale svantaggio in un
netto guadagno su Oracle BMW nello spazio di un solo bordo e hanno collezionato con autorità
un altro punto. Il match è iniziato con un pre-start agguerrito dove Alinghi (SUI 64), timonata
da Russell Coutts, e Oracle BMW Racing (USA 76) si sono dati battaglia ad ogni giro di circling.
Sebbene le barche siano state a pochi centimetri l’una dall’altra, nessuna penalità è stata data
ed entrambi gli yachts sono partiti correttamente, con Peter Holmberg che tagliava la linea di
partenza sulla destra un secondo prima di Alinghi incollata da sottovento. Immediatamente Coutts
orza, forzando USA 76 a virare. Gli Americani riescono a prendere due lunghezze prima di lasciare
il comando agli Svizzeri. Inutilmente Oracle tenta di prendere l’iniziativa al centro del campo;
un salto di vento di 5-8 gradi verso destra favorisce Coutts che da quel momento non si girerà
più indietro. Il distacco di 32” alla prima boa aumenterà progressivamente alle successive: 59
sec, 1:22, 1:41, 1:11, per chiudere con 1:43.
Ma la battaglia del giorno è stata combattuta dai finora sfortunati Francesi di Le Defì AREVA che,
con un'ottima performance, hanno quasi battuto OneWorld. Solo grazie ad una tattica da manuale, il
team di McCaw è riuscito tagliare per primo il traguardo e a difendere la testa della classifica.
Lo skipper Peter Gilmour era rimasto a terra oggi, pensando che la regata non sarebbe stata
impegnativa, mentre ne è uscito un match veramente interessante pieno di sorprese da parte dei
Francesi. Dopo un iniziale “dial up” (quando nel pre-partenza le barche si affiancano e si
fermano con la prua al vento) che è durato due minuti, OneWorld è partito a destra sul
lato favorito con 3 secondi di vantaggio. Alla boa di bolina gli Americani passano di
misura per soli 7”. Nel lato di poppa Luc Pillot, lo skipper di FRA 69, perde terreno per
poi riportarsi nel lato successivo a 4-5 lunghezze da USA 67. L’alternanza è continuata
ancora per due lati e un grande recupero finale dei Francesi. Non è bastato ma la diretta
TV ne ha guadagnato molto. I tempi 7”, 1:13, 30”, 40” 1:06, 21”.
Gli Italiani di Mascalzone Latino che dividono le ultime posizioni coi Francesi, avevano
sperato nel fatidico punto quando, nella prima tratta precedevano Stars & Stripes. Ma alla
loro quarta sconfitta consecutiva, il Team di Dennis Conner aveva tenuto un meeting nel
pozzetto mentre erano sulla via del ritorno al Viaduct Basin. Il voto è stato che avrebbero
avuto la testa degli avversari e così l’equipaggio si è presentato oggi molto aggressivo.
Dopo una partenza vinta da Ken Read, la barca di Dennis Conner, forte del vantaggio per le
mura a dritta, riesce a passare davanti alla prima boa aumentando il vantaggio per tutto il
resto della regata. Il delta di ogni lato: 37 sec, 56 sec, 31 sec, 35 sec, 1:42, e all’arrivo
1:36.
La fortuna è stata protagonista anche nella regata tra Örn e GBR. Ian Walker su Wight Lightning
azzecca la partenza spingendo Jesper Bank oltre la linea prima del tempo, cosicché gli Svedesi
sono costretti a rientrare e ripartire. Uno scherzo che è costato 13” ad Örn. Non è stato
comunque facile per nessuno veleggiare con una brezza che è scesa improvvisamente a 9 nodi.
Dopo essere stati a distanza di un minuto per i primi due lati, nei secondi due gli Svedesi
hanno saputo interpretare meglio i salti di vento ed hanno ridotto le distanze passando
persino in testa per un attimo. Poi GBR 70 ha ripreso il comando e non lo ha più lasciato.
Il delta per ogni lato: 1:02, 1:05, 38 sec, 31 sec, 1:08, e 48 sec.
|
[top] |
|
Giovedì 10 Ottobre 2002
|
Le regate di oggi
Oneworld – Victory
GBR – Luna Rossa dir. TV
Alinghi – Stars & Stripes
Le Defì Areva – Oracle
Una giornata piena di regate ha visto il sindacato OneWorld vincere su Victory Challenge
e rimanere imbattuto dopo aver disputato 5 matches consecutivi. L’equipaggio americano,
con James Spithill al timone, controlla bene gli Svedesi nelle fasi di pre-partenza e
riesce a prendere il lato destro come voluto. Si allunga subito USA 67 e alla prima boa
hanno già un discreto vantaggio di 34”. Jesper Bank, pur cercando di rimanere in gara,
non è in grado di contrastare il suo avversario che è più veloce in bolina, mentre riesce
a guadagnare qualcosa in poppa (OneWorld nei tre lati di bolina +34”, +15”, + 22”. Nei
lati di poppa - 6”, - 8”, + 2”) ma il margine non si riduce mai abbastanza da impensierire
gli Americani. OneWorld chiude con 59 secondi di vantaggio.
Emozionante incontro ravvicinato tra Luna Rossa che alla fine del primo lato passa per
un soffio GBR lasciandola dietro di solo 5 secondi. Non è servito al team inglese
schierare Andy Beadsworth al posto di Andy Green, lasciato a terra per le sue partenze
poco brillanti. Né lui, né Ian Walker che ha preso il timone dopo la partenza, hanno
potuto sovvertire il risultato del match. Il merito della vittoria italiana, che si
concluderà per un distacco di 22”, è stato frutto dell’abilità del pozzetto e del
formidabile intuito di Torben Grael. L’equipaggio si è fatto notare per la grande
preparazione in nuove manovre tecniche con un gennaker di ultima generazione. Wight
Lightning aveva spiegato una bandiera rossa per formalizzare una protesta contro
Luna Rossa ma poi non è stata presentata.
Più scontato i risultati degli incontri tra Alinghi – Stars & Stripes e Oracle –
Le Defì Areva.
Alinghi mette subito in difficoltà il team di Dennis Conner che parte con 11” di ritardo.
Alla prima boa di bolina Russell Coutts ha già un margine incolmabile, 41”. Il resto
della gara vede la passeggiata del team svizzero che naviga tranquillo a distanza.
I tempi successivi 42”, 1:01, 53”, 1:20 e all’arrivo un minuto e dieci secondi lo
dimostrano.
Oracle è stata estremamente veloce di bolina ma a volte ha perso qualcosa nelle
andature portanti. Comunque sia, erano troppo forti per lo sfidante francese.
Le Defì, dopo 59 sec, 35 sec, 1:10 sec, 1:53 sec, 3:01 sec, è stato battuto per 2 minuti.
|
[top] |
|
Mercoledì 9 Ottobre 2002
|
Per gli sfidanti c’è stata un’altra giornata di quiete nel Golfo di Hauraki con tutte le
regate nuovamente posticipate per mancanza di vento. Il programma verrà aggiornato a domani.
Il Direttore di Regata Peter Reggio ha detto: “sembrava si potesse fare qualche regata
verso le due ma poi abbiamo dovuto lasciar perdere. Il vento, mai regolare, si è sempre
tenuto sotto il minimo richiesto di 7 nodi.” Tre delle otto giornate sono state perse
per colpa delle inadatte condizioni. Le previsioni meteo per giovedì sono più o meno le
stesse. Adesso gli organizzatori cercheranno di comprimere le regate annullate in modo
che rientrino nel programma del Round Robin 1. Sono indietro di 9 incontri e stanno
pensando di far fare due regate al giorno ad ogni sfidante oppure, nella peggiore
delle ipotesi, procrastinare il Round Robin 1.
A molti sindacati non piace questa soluzione in quanto modifica i loro programmi di
sviluppo pianificati tra i due round robins.
Un nuovo rapporto redatto dal Ministero del Turismo, mostra la pioggia di denaro di cui
ha beneficiato negli ultimi due anni la Nuova Zelanda e in particolare Auckland grazie
alla Coppa America. Settantatre milioni di dollari (neozelandesi) sono confluiti nelle
attività marine, edilizie e alberghiere creando 1470 nuovi posti di lavoro
|
[top] |
|
|
|
|
|
|
|
Comunicati ufficiali Luna Rossa |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
In ricordo di Peter Blake |
|
|
|
|
|
|
|
|
|