|
|
|
Anche Playnet l'azienda italiana leader nell'hosting sponsorizza
la vela ospitando questo sito gratuitamente.
|
|
|
|
|
|
|
Segnalato da
sito realizzato da
Kronide
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Ultime News - Luna Rossa Fans Club |
|
|
|
|
ATTENZIONE abbiamo verificato che dopo un certo numero di giorni,
alcuni links ad articoli dei quotidiani, vengono spostati o cancellati.
Per ritrovare la notizia è quindi necessario fare una
ricerca nell'archivio del quotidiano stesso oppure potete scriverci una
e-mail richiedendoci il pezzo che vi interessa.
|
|
Venerdì 10 maggio 2002
|
L’annuncio ufficiale è arrivato! Sta per nascere una nuova stella:
ITA 74, ma per tutti sarà come ci è entrata nel cuore, LUNA ROSSA.
Lunedì 20 maggio 2002 a Milano, Patrizio Bertelli ed il Team Prada
presenteranno in una conferenza stampa la nuova Luna Rossa, frutto del
lavoro di una equipe di progettisti, tecnici e maestranze specializzate
nonché risultato degli innumerevoli test che tutto l’equipaggio si è
prodigato a fornire durante questi ultimi due anni. Le decine di milioni
di Euro investiti in questo progetto dalla Prada Challenge for America’s
Cup 2003, porteranno di nuovo alla ribalta l’immagine della nostra azienda
italiana pronta a misurarsi con la competitività e la tecnologia delle
nazioni europee e d’oltre Oceano.
La nostra ammirazione con un caloroso applauso va a Patrizio Bertelli
che ha saputo coniugare risorse finanziarie ad uno staff selezionato,
uomini e donne che si sono dimostrati pronti a sacrificare tempo,
famiglia e amicizie per portare avanti questa straordinaria avventura.
|
[top] |
|
Lunedì 06 Maggio 2002
|
Per la tanto attesa Elba’s Cup, domani tutta l’Elba e non solo, aspetterà invano
l’arrivo del Team di Luna Rossa. Con un certo rammarico, Paolo Martinoni capo ufficio
stampa della Prada Challenge for America’s Cup 2003, fa sapere attraverso il quotidiano
IL TIRRENO che: «Non vogliamo assolutamente fare gli snob ma per noi è un momento veramente critico. Alcuni uomini sono impegnati nel cantiere, l'equipaggio sta per tornare in acqua ed in più dobbiamo pensare al varo della nuova Luna Rossa. Ci dispiace tanto per gli amici elbani: faremo comunque una visita di cortesia».
Il comitato organizzatore ha fatto un egregio lavoro e riceve i nostri complimenti.
Fare dello specchio d’acqua tra Punta Ala e l’Elba un punto di riferimento per la
Coppa America, vuoi con regate di match race, vuoi impiantando nuove strutture per
accogliere Consorzi stranieri, non può che trovare il nostro plauso.
Nello stesso articolo viene riportata solo una parte delle precisazioni a rettifica
di quanto pubblicato da Panorama la settimana scorsa. Per chi non ha letto Panorama
o i vari articoli della cronaca locale vi diciamo in poche parole che il proprietario
del cantiere Sergio Dal Boni ha pronunciato pesanti accuse alla Prada, ma così pesanti
che hanno finito per offendere anche l’intelligenza di noi lettori. Come poteva pensare
che avremmo creduto alla morosità di affitto della Prada nei confronti del Cantiere.
Una società che per la Coppa America ha speso fino ad oggi qualcosa come 200 miliardi,
non paga poche decine di milioni? In un’altra delle sue uscite: “Bertelli ha trasformato
il Porto di Punta Ala in una baraccopoli”. Ce lo vedete voi il Bertelli che tiene tanto
all’immagine, trasformare il Porto di Punta Ala in una specie di maleodorante favela?
Come se non bastasse, la Prada – sempre secondo Dal Boni – avrebbe sequestrato il suo
cantiere e avrebbe disatteso l’ordinanza del giudice che ne disponeva il rilascio.
Ma via…., questa è fantascienza!
La Prada che non ha mai voluto fare piazzate, ha lasciato correre per un po’
confidando forse in un più attento esame da parte dei giornalisti, poi ha incaricato
i suoi legali, gli avvocati Ennio Amodio e Giovanni Gatteschi, che hanno provveduto a
mettere i puntini sulle i. Ecco di seguito cosa scrivono:
- – Prada challenge for America’s Cup 2003 nel novembre 1997 acquisiva in locazione
da Cantiere del Marina di Punta Ala alcune aree all’interno del porto di Punta Ala,
tale contratto di locazione scadrà nel marzo 2003.
- – Il 2 agosto 2000 una società del Gruppo Prada acquisiva in affitto, nell’ambito
di una gara pubblica a tal fine indetta dal Tribunale di Firenze, l’intera azienda
cantieristica di Cantiere del Marina di Punta Ala, società all’epoca in stato di
liquidazione giudiziale.
- – Tutte le strutture collocate negli spazi ai precitati titoli detenuti da
Prada Challenge sono regolarmente autorizzate e dunque tutte perfettamente legittime.
- – Il contratto di affitto d’azienda è scaduto il 2 agosto 2001, ma la Cantiere
del Marina di Punta Ala, sebbene Prada challenge le abbia immediatamente offerto
in restituzione l’azienda, non ha adempiuto ai propri obblighi (effettuazione
dell’inventario del magazzino e pagamento del suo corrispettivo) necessari per
riottenere l’azienda e dunque sino a oggi non è stato possibile procedere alla
sua riconsegna.
- – Sono effettivamente in corso vari procedimenti giudiziari dinanzi il
Tribunale di Grosseto ma su di essi Prada challenge non intende in questa sede
interferire per il dovuto rispetto dell’attività giudiziaria in atto. Certo
comunque è che la Prada challenge: (a) non è morosa di alcunché nei confronti
di nessuno, (b) non ha ricevuto alcuna condanna a risarcire danni, (c) non è
soggetta ad alcun provvedimento esecutivo di rilascio poiché quello emesso
è condizionato al pagamento del magazzino che Cantiere del Marina di Punta
Ala non ha mai effettuato e che, anzi, ha manifestato di non volere o potere
fare, (d) il valore del magazzino è stato determinato da un tecnico nominato
dal Tribunale su istanza di Prada challenge e non è pertanto tale “secondo Bertelli”.
- – Tutti, localmente e non, con la sola esclusione del signor Sergio Dal
Boni, hanno sempre manifestato apprezzamento per la presenza di Prada challenge a Punta Ala.
Noi concludiamo con un detto fiorentino: “Senza lilleri non si lallera”.
|
[top] |
|
Lunedì 29 aprile 2002
|
“OneWorld Challenge non può essere considerato legittimo sfidante di Coppa America”.
Tra le molteplici notizie che vi diamo oggi, spicca la protesta mossa dal Team New
Zealand venerdì scorso, ultimo giorno utile per presentare reclami al Collegio Arbitrale.
Dopo nove mesi di silenzio (nei quali OneWorld è stato al centro dello scandalo che,
secondo le accuse, lo vedrebbero coinvolto nell’acquisizione illegale dei progetti,
elaborazione dati e parametri sia dello scafo Black Magic che delle attrezzature e laminati),
i neozelandesi presentano prove e affidavit (dichiarazione giurata da testimoni
sull’effettiva appartenenza di un diritto a q.no) che, se ritenute valide, metterebbero
in seria difficoltà il patron Craig McCaw. In sostanza, siccome durante una fase del
processo che si tiene a Seattle tra Reeves e OneWorld (vedi le flash news del 13/02
nella pag. OneWorld), quest’ultimo ha dovuto ammettere - pur definendole di poco conto -
qualche verità, TNZ oltre ai documenti suddetti, accusa il sindacato americano di
minimizzare e di non aver fatto piena chiarezza su quello che potrebbe annullare
uno dei punti fondamentali del protocollo dell’America’s Cup e cioè che le barche
sono bona fide (in tutta onestà) prodotto della nazione sfidante. Messe così le cose,
OneWorld non avrebbe mai dovuto firmare la dichiarazione
richiesta prima dell’inizio del match, ovvero giurare che ha osservato le regole in toto.
Il Team di OneWorld non si è reso disponibile per commentare l’accaduto.
Come seconda notizia vi segnaliamo un articolo che appare su Panorama di questa
settimana. A pag. 81 viene titolato “Burrasca su Luna Rossa”. Leggetelo perché ne riparleremo.
Tra il 7 e il 12 maggio potremo assistere alla Toscana Elba Cup che vedrà impegnati
a Portoferraio alcuni teams di Coppa America in regate di match racing. Cinque equipaggi
hanno aderito alla sfida: Mascalzone Latino, Le Defì Areva, GBR Challenge,
l’americano Ed Baird e, dulcis in fundo, Luna Rossa. La loro adesione non può dare
l’assoluta certezza della partecipazione, ma i buoni propositi ci sono. Diciamo
questo perché il coinvolgimento per la prossima Louis Vuitton Cup cresce man mano
che ci si avvicina al 1° ottobre e il programma di allenamento e test si fa sempre
più impegnativo. Le imbarcazioni non saranno le ACC America’s Cup Class) ma One Design,
barche tutte uguali che non danno nessun tipo di vantaggio tecnologico e che concedono
quindi la vittoria solo al migliore.
Gavin Brady intanto è salito a bordo di SEB nella Volvo Ocean Race per la settima tappa;
partita da Baltimora il 28 aprile, traverserà l’atlantico con destinazione La Rochelle (Fra).
La base a Punta Ala comincia a vedere i primi fermenti: parte del personale è arrivato
e si sta preparando all’arrivo del Team. Le due Young America partite dalla Nuova Zelanda
cinque settimane fa arriveranno sabato. Serviranno ancora ambedue per gli allenamenti fino
a quando non entrerà la nuova Silver Bullet, ITA 74.
|
[top] |
|
Giovedì 18 Aprile 2002
|
Finite anche le regate della Congressional Cup siamo in attesa che il Team faccia ritorno
alla base italiana per riprendere gli allenamenti. Già, ma a quale base? Quella Elbana o
quella di Punta Ala? Questo è l’interrogativo che tanti si sono posti più volte quest’inverno.
Fortunatamente, sarà per la lenta macchina della giustizia, sarà perché gli avvocati di una
parte sono più bravi dell’altra a far valere le ragioni del proprio assistito, la base di Luna
Rossa per il momento è rimasta a Punta Ala.
Mentre il Team era in Nuova Zelanda è continuata la disputa legale fra il Cantiere e la Prada
e risulta anche a noi ci sia stata una ordinanza del giudice volta al rilascio del cantiere al
proprietario. E’ possibile che la Prada continui ad occupare una proprietà - come accusa
l’amministratore del cantiere sig. Dal Boni nell’art. riportato su La Nazione (13/04/2002) -
“per propria convenienza e profitto in modo prepotente, illegittimo e
abusivo” e che “ha allegramente disatteso l’ordinanza del tribunale di Grosseto”
???!!! Senza nessun vincolo nella ordinanza, il bene può rientrare in possesso del proprietario
anche con la forza pubblica. Se così non è stato fatto, ci domandiamo: perché? Noi crediamo,
ed è bene ripetere crediamo in quanto non abbiamo in mano gli atti processuali, che la sentenza
sia stata emessa, ma diventi operante solo dietro l’espletamento di una qualche obbligazione.
Fino a prova contraria siamo più propensi a credere che la Prada agisca nel pieno rispetto
delle leggi, della moralità e della convivenza civile.
Ma le carte bollate non sono archiviate e si potrebbe anche assistere ad un trasferimento
dell’ultimo minuto. In questa eventualità l’Elba avrebbe l’onore e l’orgoglio di ospitare
i due consorzi italiani che parteciperanno alla Louis Vuitton Cup.
Lo scenario di Punta Ala, già minato, andrebbe a perdere così il suo fiore all’occhiello
e a fare i conti con una situazione poco gradita, almeno per quel che riguarda la quasi
totalità degli azionisti del Marina S.p.A. Ma i guai per loro sarebbero comunque solo
all’inizio se è vera la causa di risarcimento miliardaria che il cantiere ha intentato
al Marina S.p.A. (e c’è da crederci perché a dirlo, in una lettera aperta, è proprio
l’amministratore del Cantiere). Per questo motivo l’assemblea dei soci, riunitasi per
eleggere il nuovo consiglio, non si è certo entusiasmata (anzi, non ci ha creduto per niente)
quando un portavoce del Cantiere ha detto che c’erano in corso trattative per far rimanere
Luna Rossa a Punta Ala. La frase, che forse voleva essere ad effetto, deve aver suscitato
invece una reazione contraria perché nessuno dei candidati presentati dal Cantiere è stato
preso in considerazione (meno del 5%). O forse la bocciatura è dovuta alla presentazione
del programma ASA (Associazione al Servizio degli Azionisti)? E’ parso quanto meno strano,
che venisse richiesta un’adesione che comporta in calce anche il rilascio di una delega ad
essere rappresentati nelle assemblee del Marina dalle stesse persone che le hanno mosso causa.
Bel “servizio”! Il futuro di Punta Ala?....... Un bel casinò!
|
[top] |
|
|
|
|
|
|
|
Comunicati ufficiali Luna Rossa |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
In ricordo di Peter Blake |
|
|
|
|
|
|
|
|
|